lun
14
gen
2013
Anche in informatica, le tecniche di marketing portano le aziende ad offrire quello di cui non si ha bisogno. O, meglio, di cui non abbiamo ancora bisogno...
E' forse il caso dei "Big Data", parola chiave nei sistemi di analisi dati d'avanguardia.
Passa qualche anno, e finisce che nessuno può farne a meno, com'è stato per i telefoni cellulari.
La sfida dei "Big Data", sta nella capacità, da parte del sistema di ETL che alimenta l’analisi dei dati, di accedere ad archivi estesi in modo esagerato.
L'esempio tipico è quello dei dati memorizzati dai social network, ma è solo uno dei tanti esempi.
Le informazioni sui trend di crescita portano a conclusioni impressionanti… se consideriamo che il 90% dei dati utilizzati oggi dalle imprese è stato creato negli ultimi 2 anni, in breve tempo le banche dati di grande estensione saranno usuali.
Si tratta, in genere, di sistemi distribuiti su più server, sia per la necessità di gestire volumi elevatissimi, sia per l'opportunità di disporre di una certa ridondanza.
La loro complessità non deriva solo dalla numerosità dei dati da accedere, ma anche dai metodi di accesso, poco standard e dalla scarsa strutturazione dei dati. Formati multimediali, testi, date, numeri, mescolati in un insieme apparentemente caotico.
Anche le necessità di elaborazione possono essere diverse; ad esempio, in genere non è indispensabile avere, in un sol colpo, tutti i dati che soddisfano un certo criterio di ricerca, ma è addirittura preferibile prenderli un po' per volta, man a mano che si conosce in quale direzione si vuole approfondire l'analisi.
Sono stati avviati molti progetti per indagare i Big Data, ed ai massimi livelli. Noi siamo tutti ansiosi di sapere a quali risultati arriveranno; è però altrettanto vero che - oggi - le aziende che hanno assolutamente bisogno di trattare questo tipo di dati, sono veramente poche.
lun
05
nov
2012
Quando un fornitore vi presenta la sua soluzione per l'analisi dei dati, sicuramente non scorda di qualificarla: "in-memory".
Effettuare il processo di analisi, con tutti i dati già caricati in memoria centrale, è infatti sinonimo di rapidità di navigazione sui dati di sintesi: tutti i grandi marchi che operano nella Business Intelligence hanno adeguato i loro prodotti a questo slogan.
Fino a non molto tempo fa, questa soluzione era limitata da vincoli tecnici: lo spazio di indirizzamento dei sistemi commerciali era a 32 bit, e la disponibilità di RAM era ben lontana da quella odierna. Anche le prestazioni di elaborazione sono migliorate, grazie ai sistemi multi-core, ed a più sofisticate tecniche per il multi-tread. Chi, in quegli anni, ha progettato prevedendo l'abbassamento del costo di RAM e processori (che poi si è verificato), ha sicuramente giocato la carta giusta.
"In memory"significa che l'applicazione memorizza l'intero insieme dei dati, su pagine di memoria virtuale, così da averli "a portata di mano" per i conteggi che l'analista di volta in volta richiede.
lun
03
set
2012
Non c'è dubbio: l'iPad sta avendo un successo invidiabile. Sulla scia di Apple, altri tablet computer stanno conquistando rapidamente quote di mercato.
E' come se tutti li stessero aspettando.
Non si tratta più del regalo di Natale tecnologico: lo troviamo oramai nelle dotazioni d'ufficio delle persone d'affari.
E' successo altre volte: il business si appropria rapidamente di oggetti, nati in altri contesti, quando ne apprezza l'utilità. E' stato così per l'eMail, ideata nei campus universitari, o per Linux, che ci mise un bel po', prima di essere riconosciuto come prodotto "enterprise".
Diverse caratteristiche rendono interessanti questi dispositivi mobili, ma in particolare:
Il resto della storia è ben noto: i manager chiedono all'IT di poter usare le applicazioni aziendali sull'iPad.
Fra le più richieste, troviamo le applicazioni che servono a prendere le decisioni: gli strumenti di analisi dei dati.
Dopo aver passato dei momenti difficili, a causa del costo di implementazione dei progetti, la business intelligence si sta candidando ai primi posti tra le applicazioni richieste dai manager per i loro tablet; Gartner prevede che nel 2013, un terzo delle funzionalità di business intelligence saranno utilizzate da dispositivi mobili.
Chi ci ha provato, però, sa che il trasferimento delle applicazioni di analisi dati sui dispositivi mobili, può riservare qualche dispiacere.